Il 6 dicembre 1975

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6 dicembre - Piazza Esedra                                    foto: Tano D'Amico


Arrivammo per prime a Piazza Esedra quel giorno... Dopo di noi un gruppo di Ravenna, dall'Emilia, le Napoletane, fino a non distinguerci più. Cartelli, striscioni. Di chi è la pancia di questa donna? E' sua!  MAI PIU' COMPROMESSI SULLA PELLE DELLE DONNE. La politica delle donne.

Si era quasi pronte ma si aspettava la Sicilia: arrivarono in tanti da Palermo, anche quelli e quelle della lotta per la casa, occupanti, c'era posto solo alla testa del corteo che già si componeva, certo dopo l'apertura nazionale. Ma la manifestazione era separatista, il comitato organizzatore ne parlò con Rostagno, bastarono pochi minuti, lui guardava la piazza straripante e pronta a muovere: era separatista e si vedeva! Si spostarono ai lati gli uomini di Palermo e presero in braccio i bambini. Si poteva partire! Ma con quelli di Lotta Continua di Roma non era ancora finita. Avevavamo superato da poco l'Altare della Patria e sulla sinistra vedemmo un gruppo misto (poi si seppe essere di una sezione di Lotta Continua di Roma) pronto ad avanzare verso il corteo. Fu un attimo, noi eravamo solo pochi passi più avanti, li vedemmo attaccare e spezzare il corteo che accelero' per poi riunirsi dopo l'intervento del servizio d'ordine nazionale. La scelta, condivisa dalle organizzatrici e ribadita nella riunione del giorno prima a Roma, a cui avevano partecipato donne da tutte le regioni, per noi due di Bari, e da tutto il corteo, era e rimase separatista.

Roma ... Roma si sa come faceva allora, in certi giorni; si apri' come un sorriso, finestre, entrate dei negozi, passanti.

Eravamo partite all'alba, Gianna, uscita di nascosto mentre i suoi dormivano, era arrivata in pigiama, Gabriella aveva dovuto fare una corsa a casa sua per prenderle dei vestiti, le scarpe ;-). Avevamo raccolto, noi e il collettivo femminista del Pdup, dove c'era Elettra Ingravallo, circa 130mila lire, parecchie per quegli anni, giuste per la nostra parte destinata al pagamento del pullman, diviso con il Movimento Femminista Brindisino.

Loro ci aspettavano là, la mattina del 5 avevano fatto un corteo per la città, avevano già una sede ed un gruppo autonomo ... Noi NO!! Ne parlavamo da tempo tra noi nella sede del Movimento Studentesco, avevamo il nostro giornale ciclostilato, Metà del Cielo, avevamo organizzato anche l'8 marzo 75, ma solo la testa del corteo era stata separatista.  

Al ritorno era cosa fatta, ci portammo appresso la forza di tutte e nella notte trovammo le parole giuste anche per raccontarci e ridere di quei quattro o cinque? uomini e donne, che la sera prima avevano cercato di convincerci a non partire, incredibile ma vero, con il pullman già prenotato ... chè no, il femminismo era un movimento piccolo-borghese, pericoloso addirittura per ... l'unita'dellemassepololari ... che nel proletariato nessuna divisione - donne e uomini contro il padrone.... e cosi' scandivano anche quelli del gruppo che aveva attaccato il corteo.
Per placarli nei mesi precedenti eravamo riuscite ad inventarci, una sera, a tavolino, la ''contraddizione donna capitale'',  l'abbiamo ritrovata su un numero del giornale ciclostilato che facevamo, Metà del cielo . A noi parve geniale ... loro inorridirono!! Ma nessuno poteva più fermarci.

Siamo nate quella notte del dicembre '75

Grazie! a chi organizzo' quella manifestazione e a chi c'era.

 


 

5 dicembre 1975 - il Movimento Femminista Brindisino

Manifestazione sull'aborto prima della partenza per la manifestazione nazionale


 

l'Unità del 7 dicembre 1975


(foto archivio Lea Melandri)


 

 


In:La coscienza nel corpo: donne, salute e medicina negli anni Settanta

 Di Luciana Percovich

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Un ricordo

Arrivammo per prime a Piazza Esedra quel giorno... Dopo di noi un gruppo di Ravenna, dall'Emilia, le Napoletane, fino a non distinguerci più. Cartelli, striscioni. Di chi è la pancia di questa donna? E' sua!  MAI PIU' COMPROMESSI SULLA PELLE DELLE DONNE. La politica delle donne.

Si era quasi pronte ma si aspettava la Sicilia: arrivarono in tanti da Palermo, anche quelli e quelle della lotta per la casa, occupanti, c'era posto solo alla testa del corteo che già si componeva, certo dopo l'apertura nazionale. Ma la manifestazione era separatista, il comitato organizzatore ne parlò con Rostagno, bastarono pochi minuti, lui guardava la piazza straripante e pronta a muovere: era separatista e si vedeva! Si spostarono ai lati gli uomini di Palermo e presero in braccio i bambini. Si poteva partire! Ma con quelli di Lotta Continua di Roma non era ancora finita. Avevavamo superato da poco l'Altare della Patria e sulla sinistra vedemmo un gruppo misto (poi si seppe essere di una sezione di Lotta Continua di Roma) pronto ad avanzare verso il corteo. Fu un attimo, noi eravamo solo pochi passi più avanti, li vedemmo attaccare e spezzare il corteo che accelero' per poi riunirsi dopo l'intervento del servizio d'ordine nazionale. La scelta, condivisa dalle organizzatrici e ribadita nella riunione del giorno prima a Roma, a cui avevano partecipato donne da tutte le regioni, per noi due di Bari, e da tutto il corteo, era e rimase separatista.

Roma ... Roma si sa come faceva allora in certi giorni ... si apri' come un sorriso, finestre, entrate dei negozi, passanti.

Eravamo partite all'alba, Gianna, uscita di nascosto mentre i suoi dormivano, era arrivata in pigiama, Gabriella aveva dovuto fare una corsa a casa sua per prenderle dei vestiti, le scarpe ;-). Avevamo raccolto, noi e il collettivo femminista del Pdup, dove c'era Elettra Ingravallo, circa 130mila lire, parecchie per quegli anni, giuste per la nostra parte destinata al pagamento del pullman, diviso con il Movimento Femminista Brindisino.

Loro ci aspettavano là, la mattina del 5 avevano fatto un corteo per la città, avevano già una sede ed un gruppo autonomo ... Noi NO!! Ne parlavamo da tempo tra noi nella sede del Movimento Studentesco, avevamo il nostro giornale ciclostilato, Metà del Cielo, avevamo organizzato anche l'8 marzo 75, ma solo la testa del corteo era stata separatista.  

Al ritorno era cosa fatta, ci portammo appresso la forza di tutte e nella notte trovammo le parole giuste anche per raccontarci e ridere di quei quattro o cinque? uomini e donne, che la sera prima avevano cercato di convincerci a non partire, incredibile ma vero, con il pullman già prenotato ... chè no, il femminismo era un movimento piccolo-borghese, pericoloso addirittura per ... l'unita'dellemassepololari ... che nel proletariato nessuna divisione .... e cosi' c'era sritto anche sullo striscione del gruppo che aveva attaccato il corteo. Per loro riuscimmo ad inventarci una sera a tavolino la ''contraddizione donna capitale'',  l'abbiamo ritrovata su metà del cielo ... a noi parve geniale ... loro inorridirono!! Ma nessuno poteva più fermarci.

Siamo nate quella notte di quarantant'anni fa.

Grazie! a chi organizzo' quella manifestazione e a chi c'era.