L'Ombù

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L'Ombù

Nella Villa Comunale, al centro della città, sotto una Phytolacca Dioica, bellissima scultura naturale che le bambine di allora chiamavano ''l'albero delle fate'', si incontrava un piccolo gruppo informale di giovanissime. Ci si arrivava dall'entrata della Prefettura, girando a destra e poi più avanti a sinistra, subito dopo la gabbia in cui soffriva ed impazziva la lupa - simbolo di Lecce.

Nei pomeriggi, fino al tramonto, si parlava di sè, delle infanzie e delle adolescenze complicate di ciascuna, del presente e di un futuro non declinato, qualche volta perdendosi in una rete di desideri, di progetti o semplicemente nei sogni ma ... ribelli: alle prime delusioni, al destino, all'odiato sistema. 

Era un piccolo gruppo  a cui però stavano strette le sedi solite così si mise al ''centro'' della città: sarebbe stato poi parte importante del MAD, forse un po' il suo cuore,  di sicuro quello di Valentina.

 

 

 


A proposito della Phytolacca Dioica, pianta originaria dell'Argentina, dove viene chiamata Ombù, si racconta .......:

'La leggenda dell'Ombù - fiaba argentina ''Un tempo le tribù di indigeni che vivevano nella parte centrale dell'Argentina si dedicavano alla coltivazione del granoturco che era per loro un alimento prezioso. La leggenda racconta che una volta gli indigeni lasciarono una delle loro giovani donne a curare le piante di granoturco, che crescevano sotto i caldi raggi del sole. Quell'anno, però non arrivarono le piogge, così le piante cominciarono a morire. La ragazza che le aveva in cura non si disperò, si mise in piedi con le braccia aperte, rimanendo sotto il sole a fare ombra alle piantine, fino a quando le pannocchie non diventarono mature. Quando la sua gente tornò nel luogo dove l'aveva lasciata, trovò un albero molto bello e frondoso che faceva ombra tutt' intorno; ma della ragazza più nessuna traccia. Nacque così la leggenda dell'ombú, un albero che cresce in Argentina in posti quasi deserti, per offrire ombra preziosa ai viaggiatori che cercano riparo dai brucianti raggi del sole estivo. ''

Su: Fiabe del Sud America 

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