Renata Fonte

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Renata Fonte, uccisa il 31 marzo 1984 a causa del suo impegno politico a tutela dell’oasi di Porto Selvaggio (LE), insegnante, madre di due bambine e attiva in numerosi ambiti del sociale, era anche iscritta all’U.D.I.  di Nardò, una sede particolarmente attiva e vicina alle campagne del movimento femminista.

Iscrittasi al Partito Repubblicano negli anni '80 si candidò nelle elezioni amministrative della sua città, come fecero altre donne in quegli anni, nei ''partiti laici'' dell'epoca.

Fu eletta e nominata assessora ma un mandante, ancora ignoto, armo' i sicari che la uccisero: fu un delitto di mafia, ad oggi il solo assassinio politico riconosciuto a carico della mafia pugliese.

Nel video sopra l'edizione integrale del film che quei fatti racconta:

 

 

 

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