Lotta Femminista - Padova - Documento 1 -1971

 

A firma di: Movimento di Lotta Femminile di Padova. Primo documento di analisi che segna la nascita della rete per il Salario al lavoro domestico in Italia

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ALBA LA PASIONARIA

Il revival attuale di De Céspedes coincide curiosamente con tempi (in Italia) che sicuramente non amano le sue posizioni politiche. Eppure è tutto un fiorire di attenzione verso di lei e di ristampe dei suoi libri. È appena arrivato il libreria Dalla parte di Alba, un’approfondita biografia-romanzo di Michela Monferrini (Ponte alle Grazie, 253 pagine, 16,80 euro) e nell’ultimo anno sono ricomparsi in tascabile Mondadori – che nel 2011 aveva meritoriamente pubblicato un volume dei Meridiani a lei dedicato, curato da Marina Zancan – Nessuno torna indietroDalla parte di lei (introdotto da Melania Mazzucco), Quaderno proibito (introduzione di Nadia Terranova) e L’anima degli altri (con prefazione di Loredana Lipperini). E sottolineo che si tratta di nomi tutti femminili, perché le donne hanno imparato a sostenere con convinzione queste grandi madri della letteratura, troppo facilmente destinate a cadere nel dimenticatoio. Ma almeno uno scrittore appassionato di De Céspedes c’è. Si tratta di Marco Vichi che ha contagiato il suo commissario Bordelli con questa passione trasformandolo in un lettore di Alba. Vichi di romanzo in romanzo trova il modo di citarla e parlarne (anche nel prossimo, Nulla si distrugge, che uscirà da Guanda il 20 giugno). E anzi, sempre a fine giugno una delle quattro serate di incontri, organizzati da Vichi, Lungomare da leggere a Marina di Massa, sarà dedicata ad Alba De Céspedes. Sono cose che fanno piacere: purtroppo è rarissimo che gli scrittori tributino un simile riconoscimento ad autrici che non siano già accettate nell’Olimpo, come Woolf, come Morante, forse come Flannery O’Connor.

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Dialoghi delle Carmelitane - Emma Dante

 

Dialogues des Carmélites (2022)

 

190 min
Dialoghi delle Carmelitane
Opera in tre atti e dodici quadri di Francis Poulenc dal dramma teatrale di Georges Bernanos.
Orchestra e Coro del Teatro dell'Opera di Roma diretti da Michele Mariotti
 

 con la regia teatrale di Emma Dante.
Regia tv Barbara Napolitano.

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1987 - La carta delle donne è tutta da giocare

 

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Vi interpelliamo: per conoscere le vostre opinioni e per costruire insieme le nostre proposte e sviluppare le nostre battaglie.

SCHEDA N. 1 LA PACE

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1915 Congresso internazionale donne per la pace

CONGRESSO INTERNAZIONALE DELLE DONNE PER LA PACE
Dal 28 aprile al 1 maggio 1915 all’Aja
di Daniela Pia

«Noi, le donne del mondo, vediamo con apprensione e angoscia la situazione presente in Europa che rischia di coinvolgere l’intero continente, se non l’intero mondo, nei disastri e negli orrori della guerra. In questa terribile ora, quando il destino dell’Europa dipende da decisioni che noi donne non abbiamo il potere di formare, noi – assumendo le responsabilità che ci vengono dall’essere madri delle generazioni future – non possiamo rimanere passive. Benché siamo sul piano politico prive di potere, richiamiamo con forza i governi e coloro che questo potere detengono nei nostri differenti Paesi ad allontanare il pericolo di una catastrofe che non avrà paragone.

In nessuno dei Paesi immediatamente coinvolti nella minaccia della guerra le donne hanno il potere diretto di controllare i destini del loro Paese. Esse si trovano sul margine di una posizione pressoché insostenibile

Lidia Campagnano per "Le altre"

La prefazione di Lidia Campagnano per "Le altre" di Rossana Rossanda

Rossana Rossanda

 

Il rapporto di Rossanda col femminismo, esplicitato per la prima volta in queste pagine, rimarrà come una filigrana in tutti i suoi testi successivi e gli incontri, i dibattiti, gli scambi  con tante fra noi si moltiplicheranno fino alla fine dei suoi giorni. Nei quali amava intrattenersi su questioni grandi come montagne: anche per lei l'orizzonte del mondo si ampliava come questione del pianeta (senza perdere con ciò il carattere di questione sociale, questione del capitalismo) e come questione della possibilità o meno di un futuro. Riteneva con ragione che le "sue" donne non avessero ricucito "quella tela lacerata che siamo diventati", né avessero trovato rimedio alla "tormentosa incapacità di lavorare insieme", e allude al lavoro politico. Tuttavia erano perennemente in movimento in tutto il mondo, perennemente in prima linea ovunque si volesse più libertà e più uguaglianza. E altro ancora. Il pane e le rose, insomma: come nella canzone che chiuse  l'ultima puntata del suo programma radiofonico. Canzone di donne e canzone operaia.

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